Recensioni

Una grande e terribile bellezza

Sono sempre stata il tipo di lettrice che si fa conquistare da una copertina e non lo dico come ammissione di colpa, ma come un dato di fatto. La prima cosa che noto quando mi aggiro tra gli scaffali di una libreria o di una biblioteca è proprio la copertina di un libro: la foto o il disegno scelto, i caratteri adottati per il titolo, i colori… Insomma, io guardo l’aspetto esteriore. Se rimango affascinata, afferro il volume, leggo la trama e, se mi ispira, do un’occhiata rapida alla prima pagina, anche per farmi un’idea dello stile. In questo modo ho scoperto molti di quelli che sono diventati gli amori (letterari) della mia vita.

Qualche anno fa, penso nel 2009, ma non ne sono affatto certa, vidi su uno scaffale un libro sulla cui copertina c’era una ragazza di spalle in un corpetto ottocentesco. Lessi il titolo: Una grande e terribile bellezza di Libba Bray. Mi piaceva. Mi ispirava. Passai a leggere la trama.

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Siamo a Bombay, fine Ottocento. Gemma Doyle, sedicenne un po’irrequieta, litiga con la madre che non vuole mandarla a Londra per farla debuttare in società. Arrabbiata per questo divieto a suo parere illogico, Gemma si allontana e si perde nel mercato della città. Improvvisamente ha una visione: sua madre, attaccata da un’ombra informe, si uccide. Gemma non può credere a ciò che ha appena visto, ma la verità si palesa quando si imbatte nel cadavere della madre. Due mesi dopo, la ragazza viene mandata dal padre a studiare in Inghilterra, presso la Spence Academy, la stessa scuola dove aveva studiato la madre. Dopo le iniziali difficoltà, Gemma entra a far parte di un gruppo esclusivo, formato dall’imperiosa Felicity, dalla leziosa Pippy e dalla goffa Ann. Il gruppo si unirà ancora di più dopo la scoperta di un vecchio diario che parla dell’Ordine, un circolo di donne che esercita la magia. Questa è l’occasione per le quattro ragazze di vivere appieno la loro vita, libere dai vincoli sociali, in un mondo dove tutti i loro desideri possono realizzarsi. Sembra tutto troppo bello per essere vero. Kartik, il misterioso giovane che ha seguito Gemma dall’India, cerca di tenerla lontana dalla magia, ma Gemma è stanca di obbedire e si avventura in questo mondo sconosciuto. I pericoli, però, sono in agguato sia nel mondo magico sia in quello reale, perché la Spence Academy nasconde un importante segreto, la cui scoperta si rivelerà scioccante per le protagoniste.

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Inghilterra. Ottocento. Magia. Mistero. Un vecchio diario. Una scuola. Segreti.

Allora, non potete descrivermi questi elementi e poi aspettarvi che io rimanga impassibile. Ovviamente ho acquistato il libro, il primo di una trilogia, e il prima possibile mi sono immersa fra le sue pagine. Devo dire che spesso ho il timore che le mie aspettative rimangano deluse, ma fortunatamente con Libba Bray è successo esattamente il contrario. La storia è molto coinvolgente e la caratterizzazione dei personaggi è complessa, nulla è lasciato al caso o trattato in maniera superficiale. Quello di Gemma Doyle è un bellissimo personaggio, in cerca del proprio posto nel mondo, determinato a vivere la propria vita: al di là dell’aspetto sovrannaturale, ho molto apprezzato che nel corso della trilogia l’autrice abbia posto l’accento sul percorso di auto-realizzazione di queste ragazze, così diverse tra loro, ma ognuna con una forza incredibile.

Corro perché posso, perché devo. Perché voglio vedere fin dove posso arrivare prima di potermi fermare.

Dawn at beautyful alley

L’ambientazione è altrettanto straordinaria: un miscuglio di feuilleton e romanzo gotico, fantasy contemporaneo e racconto vittoriano. A buon diritto Una grande e terribile bellezza è considerato un esempio di genere new gothic. La suspense derivata dal mistero, i segreti che si annidano negli angoli bui dell’anima, il sovrannaturale che penetra nella realtà: sono tutti elementi che caratterizzano questo romanzo, trascinando il lettore in un vortice di avventura e mistero, tenendolo con il fiato sospeso, stupendolo con i colpi di scena ed emozionandolo in continuazione.

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Un libro meraviglioso, un ritratto potente di giovani donne e della vita, circondato da un’ambientazione suggestiva e sostenuto da uno stile evocativo e coinvolgente.

Con questo romanzo Libba Bray entra a far parte delle grandi narratrici fantasy, con una storia che mi ha colpita profondamente, soprattutto per alcune riflessioni implicite sulla natura umana e sul ruolo che ognuno può svolgere per dare una certa direzione alla propria esistenza. Vorrei concludere questa recensione riportandovi una citazione presa dall’ultimo del libro.

new gothic

Ma il perdono… mi aggrapperò a quel fragile frammento di speranza, lo terrò con me, ricordando che in ciascuno di noi albergano il bene e il male, la luce e la tenebra, la felicità e il dolore, la scelta e il rimpianto, la crudeltà e il sacrificio. Ciascuno di noi è un chiaroscuro, un pezzetto di illusione che lotta per emergere in qualcosa di solido, di reale. Dobbiamo perdonarci tutto questo. Io devo ricordare di perdonare me stessa. Perché bisogna affrontare tantissimo grigio. Non si può vivere costantemente nella luce.

12 pensieri riguardo “Una grande e terribile bellezza

    1. Interessante… in quel caso saremmo costretti a basarci solo sulla presentazione della trama. ma anche quella potrebbe essere studiata per attirare i lettori. Dovrebbe esserci solo il testo dell’opera e lo apprezzeremmo per quello che è.
      Ma così come potremmo selezionare i testi? 😉

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      1. Mistero per la tua domanda! Certo e’ che entrare in libreria e vedere tutti i libri dalla copertina di un unico colore,non mi piacerebbe.Sono certo che le copertine cosi come la presentazione sono fatti anche per attirare l’attenzione! 🙂

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