Recensioni

“Tre” di Valérie Perrin

Sono stata tanto tempo senza leggere un romanzo. Il 27 novembre mi sono diplomata come insegnante di Hatha Yoga e, nelle settimane precedenti all’esame, non facevo altro che studiare. Presa da un lavoro nuovo (evvai) e lo studio, avevo messo momentaneamente in pausa la lettura. Perché purtroppo le ore di una giornata rimangono 24, nonostante tutte le cose che vorrei sempre fare.

Una volta passato con grande gioia l’esame, mi sono detta: ora si legge. E così è stato. La mia amica e collega Alexandra mi ha prestato Tre di Valérie Perrin, edito da Edizioni e/o e tradotto da Alberto Bracci Testasecca; l’ho letto su suo consiglio, mi ha detto che era bellissimo e d’istinto mi sono fidata, perché so che su queste cose ci capiamo sempre molto bene.

Infatti non si sbagliava.

Questo romanzo racconta la storia di tre amici, tre frammenti di vita e identità che diventano uno nel momento in cui si conoscono. Sono Etienne, Nina e Adrien, sono in tre e non possono che esserlo, indivisibili anche quando si sentono troppo distanti l’uno dall’altro.

Perrin inserisce in questo libro tanti temi, tutti intrecciati strettamente tra loro, l’uno la conseguenza dell’altro. Amicizia, amore, redenzione, famiglia, identità, violenza, perdita.

La storia dei Tre comincia alle elementari, con un maestro terribile, che ispira puro terrore nei suoi allievi. Passano le medie e il liceo, niente riesce a mettersi tra Nina, Etienne e Adrien. Le loro famiglie, i loro compagni di scuola, gli abitanti de La Comelle, tutti li guardano come se avessero di fronte un evento soprannaturale, un mistero, un indovinello senza soluzione. Li lega un’energia che sembra non avere causa.

L’infanzia e l’adolescenza dei protagonisti sono raccontati come un lungo flashback. Il presente del romanzo è quello di Virginie, giornalista e traduttrice tornata a vivere a La Comelle dopo anni. E qui mi fermo.

Valérie Perrin si dimostra in questo romanzo maestra della narrazione. L’intreccio è imprevedibile, i personaggi sono ritagliati con cura e attenzione, evolvono con il lettore, pagina dopo pagina. I colpi di scena sono straordinari e ti impediscono letteralmente di posare il libro sul comodino anche se la mattina dopo hai la sveglia alle sei. Era tanto tempo che non leggevo un romanzo, ma era anche tanto tempo che non ne leggevo uno costruito così magnificamente.

Non ho letto gli altri romanzi dell’autrice, anche se sono piuttosto conosciuti. Sicuramente lo farò, ma l’aspettativa dopo aver letto Tre è alle stelle. Quindi ora aspetto un po’ prima di cercarli, così che passi l’effetto meraviglia che mi ha lasciato questo romanzo.

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