Letteratura

Rileggere Ibsen nel 2015

220px-Henrik_Ibsen_av_Eilif_Peterssen_1895Henrik Ibsen, nato a Skien, in Norvegia, il 20 marzo 1828, viene ricordato soprattuto per Casa di bambola, una delle opere che più ha contribuito mostrare l’interesse dell’autore per il ruolo delle donne nella società del tempo. Ma il tema del femminismo non era l’unico interesse di Ibsen, come risulta evidente da un altro importante testo da lui scritto, Le colonne della società.

Scritto nel 1877, il dramma è interamente ambientato nel salotto della famiglia più importante del paese, i Bernick. Il capofamiglia, il console Bernick, è considerato da tutti come fulgido esempio di moralità, e intorno a lui si muovono tutta una serie di figure che di volta in volta sottopongono al console importanti questioni economiche. Si rivolgono tutti al console con deferenza, pendendo dalle sue labbra, perché sono assolutamente certi che ogni sua parola sia dettata dal più alto intento morale. Nella scena iniziale, mentre Bernick discute gravemente con il Capocantiere Aune, sulla destra sono sedute intorno al tavolo a rammendare vecchi abiti la moglie del console con alcune amiche e le loro figlie, mentre il professor Rørlund legge loro un libro il cui unico scopo è educare e moralizzare. Poche battute sono state pronunciate da quando l’opera è iniziata, ma già si nota la netta separazione tra uomini e donne.

Il salotto dei Bernick nella rappresentazione di Gabriele Lavia
Il salotto dei Bernick nella rappresentazione dell’opera di Gabriele Lavia

Ciò che il dramma ci dice, è che l’uomo è tenuto a mandare avanti la società, a lavorare e a guadagnare per mantenere la sua famiglia. L’unico scopo della donna, è l’essere una presenza piacevole, che sia in tutto e per tutto succube del marito, che condivida le sue idee e plasmi il suo carattere perché esso si adatti a quello del marito.

Ma i pregiudizi e gli stereotipi di questa società non si limitano agli aspetti che identificano uomo e donna. Anche lo straniero porta con sé numerosi preconcetti. Ad un certo punto, guardando dalle finestre del salotto, i presenti notano che è venuta a crearsi una strana confusione. Una nave è appena giunta dall’America, portando con sé personaggi bizzarri e incivili: una delle scene che più provoca stupore, è quella di una donna che, accaldata e stanca, si accosta ad una fontana per bere. Bere da una fontana in pubblico! È un gesto che a noi, nel 2015, può sembrare innocuo, ma all’epoca, in Norvegia (e in diversi gradi in Europa in generale), era considerato del tutto inappropriato. Vedere tutte queste persone così discinte (così libere), turba profondamente chi li sta osservando dalla casa del console Bernick, tanto che il professor Rørlund decide di chiudere completamente tutte le tende; dopodiché, sia le donne che gli uomini riprendono a fare quello che stavano facendo prima, come se niente fosse accaduto.

Una scena dello spettacolo di Lavia
Una scena dello spettacolo di Lavia

Ma la nave proveniente dall’America è destinata a provocare uno scompiglio ben più grande all’interno della famiglia Bernick, e della società intera. Sopra di essa, infatti, si trovavano due personaggi, che, tanti anni prima, avevano dato grande scandalo. Lona Hessel, sorellastra della signora Bernick, e Johan Tønnesen, fratello minore sempre della moglie del console. La prima aveva scioccato tutti schiaffeggiando il console dopo essere stata rifiutata da lui; il secondo era stato coinvolto in una brutta faccenda di adulterio e furto, in circostanze poco chiare ma molto chiaccherate, e si era trovato costretto a fuggire per non infangare il buon nome della famiglia. Così si era imbarcato per l’America, proprio insieme a Lona.

Dietro questi e gli altri personaggi, dietro la vicenda del ritorno dall’America e della fuga di tanti anni prima, così come dietro il lavoro del console Bernick, si celano innumerevoli segreti, che rendono la trama tanto interessante quanto complessa. Così ho deciso di non raccontare la vicenda nella sua interezza, sia per non rovinarvi il piacere di leggere quest’opera intelligente e attuale, sia per non fare di questo articolo un lungo resoconto scolastico.

Federica Di Martino, nel ruolo della signorina Lona Hessel, in una scena insieme con Gabriele Lavia nei panni del Console Bernick
Federica Di Martino, nel ruolo della signorina Lona Hessel, in una scena insieme con Gabriele Lavia nei panni del Console Bernick

Vorrei invece parlarvi di Lona, uno dei personaggi a mio avviso più interessanti. Essa si presenta come vera e propria ventata di aria fresca. Una volta entrata anche lei nel salotto, infatti, per prima cosa si lamenta dell’aria soffocante e si precipita ad aprire le tende. È un gesto semplice, ma profondamente significativo. Lona rappresenta la lotta alla convenzione e all’immobilità che pervadono ogni angolo di quella società. Lei stessa appare come sfrontata, poco femminile, decisa, energica. Sembra, attraverso le sue parole, voler dare a tutti una bella scrollata, come a dire: ma vedete in che situazione vi siete cacciati? Riuscite a scorgere la gabbia, il “sepolcro imbiancato” in cui vi costringete a vivere? Non avete voglia di combattere gli stereotipi in cui avete incasellato anche voi stessi, cercando una libertà a cui tutti abbiamo diritto?

Il messaggio veicolato da Lona è molto forte. Ma ciò che mi ha più colpito, è che sia ancora attuale. Come la gente viveva rinchiusa in rigide convenzioni sociali e morali nel XIX secolo, così accade ancora oggi. Le menti chiuse esistevano allora, ma purtroppo sono sopravvissute. Sono cambiate le “leggi morali” (alcune) secondo cui si muove la società, ma essa continua a muoversi nello stesso modo. E allora, invito alla lettura di questo testo per riflettere un po’ sulla rigidità del mondo in cui viviamo, in cui essere diversi spesso è così difficile, e per riscoprire questo importantissimo autore, il cui lavoro, fondamentale per la storia culturale europea, viene troppo spesso dimenticato o lasciato da parte.

5 pensieri riguardo “Rileggere Ibsen nel 2015

  1. Interessante questo dramma, non lo conoscevo (o non lo ricordo). Un bel personaggio Lona e un gesto altamente simbolico quello di aprire le tende.
    Ibsen era davvero un grande ed è per questo che le sue opere sono ancora attuali, forse poco frequentate, piuttosto (a torto).
    Oggi è anche il suo “compleanno”.

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    1. Sì, ho scritto questo post proprio per il suo compleanno 😉 C’è tantissimo in questo dramma, talmente tanto che non sono riuscita a scrivere tutto quello che volevo! Purtroppo la letteratura dei paesi nordici è poco studiata in Italia, dovrebbe essere più conosciuta.

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